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Sei in: Home / Home – back up 09-09-2019 / IL LABIRINTO 3° PARTE

di Gioni Chiocchetti

” Senza il mito non sarebbero arrivati gli insegnamenti segreti delle lontane civiltà. I miti sono stati congegnati dai grandi sacerdoti del passato, quando vigeva la necessità di velare la Rivelazione Divina. “

Tommaso Palamidessi

18° Quaderno di Archeosofia – Esperienza mistica del Santo Graal

Abbiamo detto che il concetto del labirinto si è codificato e trasmesso con il mito famoso mito del Minotauro al quale sarà sicuramente utile accennare.
Ricordiamo che il mito è una narrazione investita di sacralità, una sorta di linguaggio cifrato, intimo e segreto, escogitato ad arte dagli antichi sapienti per tramandare profondi insegnamenti e verità senza che questi venissero profanati. Minosse un Re potente e giusto, di natura umano-divina, regnava sulle isole e sui mari con la sua sposa Pasifae, anche lei figlia di dei, dotata di poteri magici. Ebbero molti figli fra cui Arianna, nome che significa la pura, la santa, la splendente e luminosa. Nulla si opponeva alla vita felice e gloriosa del saggio re… fino a quando inciampò in un grave errore di superbia, superiorità ed anarchia davanti alle divinità. Minosse chiese a Poseidone un segno che confermasse ai cretesi il divino fondamento del suo potere. Il dio rispose che avrebbe esaudito la sua preghiera a patto che il re sacrificasse, senza esitare, l’animale favoloso che gli avrebbe mandato come segno del suo potere di natura divina. Di li a poco sorse dal mare un magnifico toro bianco. Al vederne le forme risplendenti Minosse si pentì della promessa e invece di sacrificarla alla divinità decise di tenere per sé quella bestia. Scatta la punizione divina che pone il re di fronte al suo peccato di orgoglio e di anarchia. Poseidone indusse in Pasifae una passione folle per il toro che non era stato sacrificato; dal connubio nacque il mostro Minotauro, mezzo toro e mezzo uomo, ossia la manifestazione deforme del suo atto di superbia nei confronti della divinità. Il Re ordinò a Dedalo, architetto, scultore ed inventore del regno, ideatore di magnifiche opere, di edificare una costruzione oscura, artificiosa e ingannevole dove nascondere ed imprigionare il frutto del suo errore;  chi vi fosse entrato per vedere e prendere coscienza dell’accaduto, si sarebbe perso restando prigioniero della caotica struttura causata e prodotta dal peccato del Re e della sua Regina. Non a caso Dante nella Divina Commedia ci presenta Minosse come un demone avvolto e legato con una lunga corda, nel girone dei lussuriosi.

Leggi l’articolo completo: IL LABIRINTO 3°PARTE di Gioni Chiocchetti

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